A’ tutti i miei connazionali, compagni ed amici ed amiche della Costa d’Avorio esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà per la violenza esercitata dgli assassini islamici che profanano il nome di dio e dell’uomo. E’ il terzo episodio di inciviltà e bestialità nei confronti degli africani e dell’Africa in questi mesi ad opera di sedicenti islamici. Poveracci che si nascondono dietro il nome di una divinità per abbruttire i volti umani in questi paesi. Dopo Bamako, Ougadougou è toccato a Gran Bassam che dista circa 40 minuti da Abidjan. E’ viltà ed inciviltà grottesca uccidere nel nome della religione, nel nome della loro religione. Non commento. A tutte le vittime, di ogni età, luogo e religione di quest’attentato dedico questo poema del maestro Bernard Dadié della Costa d’Avorio scritto nel 1954 a Parigi:
Notre adieu
Un triste adieu
des larmes
et des sangots
des colonnes de voitures et des amis éplorés
Mais un cantique
Une prière
Portez-moi
comme l’on irait à la fete
En concert.
Faisons ce bout de chemin
Ensemble,
dans les rires,
comme si nous allins
ceuillir des fleurs,
des fruits
Portez-moi
comme l’on iraità la fete,
En concert.
Un cantique,
Une prière
Et que les fleurs de l’Amour
Sur ma tombe,
A’ chacun parlent de Rythme
Jamais,
Un triste adieu
Mais un cantique,
Une prière
des rires
comme si nous allions
cueillir des fleurs, des fruits
Et que les fleurs de l’Amour
Sur ma tombe
A tous chantent la Vie
(Bernard Dadié, 1954)