“…Les morts ne sont pas morts, ils sont dans l’arbre qui frémit et dans le fleuve qui s’écoule; ils sont dans la Demeure. Les morts ne sont jamais partis. Les morts ne sont pas morts..” Birago Diop, les souffles. In questo periodo l’anno scorso l’Africa festeggiava i suoi primi 50 anni d’indipendenza. Nel 1960 appunto ad eccezione della Guinea-Conakry di Ahmed Sékou Touré (1956) e del Ghana di Kwame N’krumah (1957), un gruppo piuttosto cospicuo dei paesi africani usciva dal gioco coloniale. Divennero ufficialmente indipendenti. Quella dell’indipendenza è una delle pagine africane che merita un maggior approfondimento e una accurata riflessione, “inshallah”, lo faremo in questo nostro sito al momento opportuno.Ci preme considerare invece il fatto che quest’anno 2011 la necessità di ricordare gli anniversari di alcuni personaggi africani illustri:
Primo fra tutti Patrice Emery Lumumba (+17 gennaio 1961). Quest’anno ricorrono i 50 anni della morte avvenuta in circostanze misteriose a Katanga il 17 gennaio 1961. P. Lumumba è il primo leader indipendentista ucciso in Africa
E’ il piu’ importante dei Padri piu’ dell’Indipendenza del Congo Belga chiamato Congo Léopoldville (di cui divenne il Primo Ministro) e del Panafricanismo che considera un vero e autentico movimento di liberazione anticoloniale. Egli fu il fondatore del Moviment National Congolais (Mnc) il 10 ottobre 1958 che ebbe l’occasione di mettere in contatto per la prima volta con il nazionalismo panafricano durante la grande conferenza di Accra (Ghana) del 8-13 dicembre 1958.
Tempo fa ebbi a pubblicare su questo sito la sua ultima lettera-testamento alla sua compagna Pauline prima di essere assassinato.
In secondo luogo il maliano Hamadou Hampaté Ba (+1991), scrittore, etnologo, narratore e maestro per eccellenza della Parola “Maitre-griot”, deceduto ad Abidjan in Costa d’Avorio. Grazie ad Hamadou che è stato il primo tra il padre della Letteratura africana, ll mondo letterario e culturale e di ricerca ha potuto accedere a molti materiali della tradizione orale africana. Egli li ha trascritti con dedizione e pazienza. Basta consultare alcuni dei libri come il bambino fulbe e il saggio di Badiangara scritti da questo singolare personaggio, maestro della saggezza africana per rendersi conto di quello che stiamo andando dicendo. Sono 20 anni che è passato sull’altra sponda del fiume.
Infine, Léopold Sédar Senghor (+20 dicembre 2001) deceduto a Paris il 20 dicembre 2001 all’eta’ di 95 anni. La sua salma fu portata a Dakar in Senegal dove furono fatte le esequie il 29 dicembre 2001 in presenza di molti capi di Stato e Governo, di scrittori, artisti, musicisti e gente comune di tutto il mondo. L.S.Senghor è uno degli uomini piu’ illustri dell’Africa.
Scrittore aapassionato, co-fondatore insieme a Aimé Césaire (Martinica), Léon-Gontran Damas (Antille) della Présence Africaine prima e della Négritude dopo a Paris negli anni ’30. Un estenuante difensore dei valori dell’africanità e della diversità culturale e del senso dell’univerale nel particolare. Padre dell’indipendenza del Senegal (1960) di cui divenne il Primo Presidente fino al 1983, anno della sua nomina all’Accadémie Française e quindi del suo “addio all’Africa” e alla politica attiva del continente che ha cantato con la scrittura poetica e saggistica nei suoi numerosi scritti. Il ritorno di Senghor in Europa per continuare il suo impegno letterario ha privato l’Africa di uno dei suoi uomini migliori sia al livello politico che culturale. Il continente ne soffriva la mancanza. Quest’anno sono 10 anni della morte e lo vogliamo ricordare insieme agli altri, Lumumba e Hampâté per farli rivivere, come per dire “la mémoire est vie, l’oubli est le silence-absence, la mort”, la memoria è vita, l’oblio è silenzio-assenza, morte. Sono 10 anni che te ne sei andato sull’altra sponda del fiume in compagnia dei nostri venerabili Antenati.
La madre-Terra vi sia leggera e tenera! Aurevoir et non adieu!
Noi pensiamo entro quest’anno di orgnizzare un concerto musica in memoria di questi illustri. Il vostro contributo è gradito. Se intende aiutarci, scriveteci.
Grazie.
Jean-Pierre Sourou Piessou